Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

domenica 19 aprile 2009 - 37a SEI VILLE - 21 km. Non ho dubbi, stamattina ho corso sul più bel percorso della provincia di Verona.

Come da recente abitudine ho avuto la sfrontatezza di avventurarmi sul lungo di 21 km. Solo la minoranza dei corridori affronta i percorsi extra-large. Mi piace sentirmi parte di un'avanguardia di runners che interpretano la corsa come una filosofia di vita. Due ore o più di corsa non si possono improvvisare. Oltre alla costanza negli allenamenti servono semplici e ragionevoli regole. Anche saper ascoltare il proprio corpo è fondamentale...

 

... così come è determinante riuscire a non mollare negli inevitabili momenti di crisi. Metto sullo stesso piano lo sport e la mia vita, e come per incanto la corsa si trasforma in filosofia. Il cielo minaccia pioggia, la temperatura è ideale. Con una ammiccante strizzata d'occhio rivolta a Massimo, comunico lo start al crono.

Nemmeno il tempo di riscaldare le fibre muscolari e ci ritroviamo nella salita per il castello di Montorio. Illuminati dal lume della ragione saliamo camminando, pur con passo veloce, consapevoli di essere solamente all'inizio di una lunga avventura. Sono strade familiari, condivise da molte non competitive che si svolgono da queste parti. Sempre in salita arriviamo a San Fidenzio ed attraversiamo la vasta proprietà dei religiosi. Una breve discesa ci consente di rifiatare, anche se la sensazione di sollievo non durerà a lungo. Saliamo lentamente sul monte di Pigozzo. Molto più in basso, alla mia destra scorgo la strada della Pissarota. Con lei ho un conto in sospeso: quando l'affronto in bicicletta mi frega sempre nell'asperità del penultimo dei 12 km di salita. Quest'estate manterrò la promessa e frantumerò il mio personale.

Su ancora per strade bianche e sentieri, fino a raggiungere la cima. Il fondo è sconnesso, per fortuna le nuvole per il momento riescono a trattenere la pioggia. La prima parte della discesa è pericolosa per gambe, ginocchia e caviglie. Per queste corse servono scarpe da fuori strada, le mie sono troppo morbide.

Anche stavolta salto il ristoro organizzato dall'oleificio Salvagno. Anche stavolta penso di aver perso qualche rotella nelle asperità del circuito.
Un cittadino come me, condannato all'anonimato del cemento, riceve dagli sterrati immersi nella natura sensazioni particolari. Però appena ritrovo l'asfalto che con la sua spinta elastica mi aiuta ad aumentare il ritmo, benedico il progresso.

Manca poco, Massimo aumenta il ritmo, sicuro di stracciarmi. Vedo una smorfia di delusione sul suo volto quando si accorge che io non mollo. Ma lui è un animale da competizione, sarebbe disposto a tutto pur di arrivarmi davanti.

Ingrana la quarta e negli ultimi cento metri sono costretto a guardargli il sedere.

Sono il runner 154 e chiudo in 2h06'03" ed ho la certezza che il percorso sia decisamente più corto dei 21 k dichiarati.

Per fugare ogni dubbio mi riprometto di acquistare un GPS. Se poi aggiungo le scarpe off road.......toccherà stipulare un mutuo.

 

Sergio Garagna