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Carlo di Bari

E’ impossibile descrivere le emozioni che ho provato domenica 20 marzo 2011, giorno che rimarrà per me indimenticabile! E’ stata la mia prima maratona a Roma; quest’anno ci tenevo tantissimo a partecipare: 2 anni fa ho dovuto rinunciarvi a causa di un dolore al ginocchio; stavolta ho coinvolto anche mio fratello junior Roberto, alla sua prima esperienza in una gara di 42,195 km, conclusa degnamente. Già sabato 19 partendo in treno da Verona sono...

... entrato nel clima pre-gara: quasi tutti i passeggeri erano maratoneti con famiglia a seguito ed ho trascorso tutto il tempo del viaggio dicendo “do ciacole” e raccontando le proprie esperienze.
Giunto alla stazione Termini, ho aspettato gli altri compagni di ventura tranesi, Gianni e Massimo; sono andato con loro al Marathon Village per il ritiro del pettorale e, dopo esserci incontrati anche con mio fratello, abbiamo fatto il “pieno” di pasta!

Domenica mattina ci siamo diretti verso l’Arco di Costantino dove le nostre strade si sono divise, ingabbiati in base al numero di pettorale: per fortuna io mi son trovato a pochi metri dalla partenza in Via dei Fori imperiali con alle spalle il maestoso Colosseo. Essere lì tra 16.000 persone provenienti da tutto il mondo e cantare a squarciagola l’inno di Mameli è stato davvero emozionante, ma non ero ancora conscio di ciò che avrei provato dopo.

Dopo una partenza abbastanza tranquilla, ho deciso di star dietro i pacemaker delle 3:15, andando avanti con costanza a 4:40 di media a km, bevendo ad ogni rifornimento ed integrando con le “bombe” di zuccheri e maltodestrine, affascinato dal percorso che ha toccato tutti i punti più belli della città eterna; ma è al 17° km, in Via della Conciliazione, di fronte al Cupolone di San Pietro, che ho provato l’emozione più grande : mentre correvo continuavo a ripetermi “Che spettacolo, che spettacolo”! Al 25° ho cominciato ad accusare un po’ di stanchezza ed ho rallentato il ritmo portandomi sui 5 a km; ma dopo il 35°, giunto in Piazza del Popolo, galvanizzato anche dalla numerosa  gente acclamante ai lati della strada, ho provato a tirare: sentivo che avevo ancora “birra” e buone sensazioni nelle gambe, per cui, quando sono arrivato al Circo Massimo ed ero in vista del Colosseo, ho dato tutto quello che avevo fino al traguardo, concludendo con un gran tempo di 3:20:32, con mia immensa gioia e soddisfazione!

Nonostante non abbia fatto il mio personale, credo che finora questa sia stata la maratona più bella a cui abbia partecipato: una organizzazione impeccabile, rifornimenti e spugnaggi puntuali e ben forniti, estrema cortesia e gentilezza di tutto il personale coinvolto. Forse l’unico inconveniente sono stati i maledetti “sanpietrini”, ma questo fa parte anche del fascino di correre a Roma!

Buone corse a tutti! Alla prossima, Carletto.