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Grande successo della decima edizione della Rigantoca edizione 2009, la prima in versione competitiva. novità

rigantoca 2009

Una sorprendente Maratona Trail nel  cui nome è celato lo svolgersi del  percorso. Partenza dal Righi quartiere sulle alture di Genova, fino al Monte Antola 1592 mt. e arrivo a Caprile comune di Torriglia dopo circa 43 km. Intervallati da tanto verde, tanto cielo  e tanto sole! Tra le donne si è imposta Virginia Olivieri Atletica Varazze in 5 ore  e 15 minuti, giungendo peraltro al traguardo settima assoluta! Alle sue spalle si è piazzata la sempre più convincente Raffaella Cian del gruppo Ergus...

 

... in 5 ore e 46 primi al terzo e al quarto posto le aostane Rosa Ierardi e Laura Maschi che hanno chiuso rispettivamente un minuto l’una dall’atra 6 h 33’ / 34’.
Ottime le performance anche delle genovesi: Ilaria Pasa in 6h 59’, di Raffaella Scotto Busato in 7h 09’, della “libera” Elena Calcagno e di Suzanne Beatsy rispettivamente , la prima  in 7h 17’ e 7h e 19’ la seconda.

Fra gli uomini la gara è stata dominata dal portacolori del Gruppo città di Genova Davide Ansaldo che ha chiuso la sua fatica in 4h e 9’ precedendo il torinese Andrea Vipiana portacolori della U.S Cafasse di circa sette minuti. Terzo classificato il sempre verde Franco Cusinato della Cambiaso & Risso che chiude con un ottimo 4h 46’!
Al quarto posto Roberto Pittaluga G S  Sant’ Olcese in 4h 55’ concedendosi pure il passaggio dalla Croce bianca in vetta all’Antola!!!
Quinto assoluto il fortissimo  Emiliano Vassallo Cambiaso & Risso in poco più di 5 ore, al sesto posto Francesco Mainardi Amatori Atletica in 5h e 10’ a seguire Gianluca Biagini della Ergus , il “gigante buono” Alessio Alfier della Eurobike Alessandria, Francesco Oneto della  Podistica Golfo Paradiso a chiudere i primi dieci classificati. A seguire tutti e tanti altri  tutti ottimi performanti!

 
Osservando la Rigantoca

Il sole, il vento, lo stremo e la fatica, unitamente all’emozione, la sorpresa e lo stupore, hanno disegnato i volti cambiandone i tratti, degli oltre cento runners, donne e uomini che hanno reso viva la Rigantoca 2009.
Giunta alla decima edizione, nella quale, intendendone le potenzialità, gli organizzatori l’hanno impreziosita insignendole la competitività, richiamando diversi specialisti del settore.
Senza peraltro “negare” il passo libero a tutti coloro che da anni, in  tantissimi “armati” di moschetti caricati  a salve (…i bastoncini/bacchette) si cimentano in  questa vera e propria  “transumanza” umana.
I volti assonnati, gli occhi  assatanati, le menti preoccupate dell’albeggiare, lasciano il posto a visi estasiati, a occhi brillanti e  menti sognanti del tramonto!
Diversi i motivi che inducono i runners ad una così prematura levataccia, ad una così estrema faticaccia e ad un così lungo trasferimento per il rientro.

Taluni sono qui per tentare d’ imporsi, chi per dimostrare, altri  per domandarsi, diversi per ritrovarsi, o come me per raccontare, quel che solamente parzialmente sono riuscito a cogliere nei volti, dei corridori, nei sorrisi dei “soccorritori”.

Ad esempio ho ringraziato non so quanto, ma dal cuore, gli amici/che del F.I.E del C.A.I e sentieri liguri?!, quelli della Pro Loco della Valbrevenna per i ristori e gli incitamenti!
Ho constatato la sinergia dei diversi gruppi sportivi che hanno organizzato l’evento, tutti importanti, da chi ha “segnato” il percorso, fino a chi ha schiacciato lo stop al cronometro. Segno per l’ennesima volta che “l’unione fa la differenza!”

Mi è piaciuta l’ atmosfera del pasta party, abbondante e rigenerante! Ho “invidiato” si fa per dire, colui che corre liberamente, l’ ho battezzato “il Keniota”…per le sue lunghe leve Figlia e moglie, sotto il sole rovente ad applaudire non solo  il papà e il marito, ma tutti quelli arrivati regalando  sorrisi ed applausi!

Mi ha soddisfatto il veder (…finalmente) tanti giovani a dar man forte a noi brontoloni, giunti all’ arrivo  tutti ben piazzati ed emozionati.
Ho colto l’attenzione di un marito gran campione, tristemente “infortunato” che in partenza ha coccolato il suo amore,  anch’essa una gran campionessa.
Ho apprezzato per l’ennesima volta la tenacia e la forza dell’ Arrampichino di Sant’ Olcese. Un campione di semplicità, un fantastico  discesista, un irriducibile scalatore. Un  uomo semplice con la U maiuscola, disponibile, altruista. Un Runner in canotta e braghette, senza cerotti al naso, capellini o bandane, senza zainetto. Senza i “gel” che altri prima di lui hanno seminato lungo i sentieri in barba al regolamento.

Buitre ed Igor più tutti gli altri , che mi hanno accompagnato nel ritorno trasferimento. Ho gradito e non poteva esser diversamente, la goliardia e la simpatia di Francesca che saluto!
Altro avrei da raccontare ma ho sete e fame, non mi resta altro che salutare ed  andare a tavola per  cenare…

 

Di Gilberto Costa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.