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La domanda si può riferire a vari casi, incrociando sport diversi, ricorrendo al termine "dopato" per atleti il cui ricorso al doping sia stato accertato e sanzionato dagli organi preposti di giustizia sportiva. 

"Un corridore dopato può cimentarsi nel ciclismo? Un boxeur dopato può partecipare ad una partita di football americano? Un velocista dopato può fa lo "spingitore" nel bob?" Un caso a mio modo di vedere increscioso aveva suscitato in me queste domande qualche tempo fa; ieri l'appello di alcuni (parecchi!) amici amatori mi ha dato lo spunto giusto per scrivere questo pezzo. Non è né una denuncia né una lamentela fine a se stessa...

... cerco piuttosto di fare chiarezza in un terreno delicato e talora ambiguo.

Il casus belli per me è stato scoprire che il maratoneta dopato (sta scontando una squalifica di due anni) Antonello Petrei gareggi regolarmente nel ciclismo - prevalentemente nella sua regione, l'Abruzzo - con un tesseramento UDACE (UDACE è la federazione ciclistica della UISP, legata al CONI da accordi regolamentari) e che talvolta vinca.

L'altro caso di cui accennavo rappresenta la fattispecie opposta: un ciclista inibito a tempo indeterminato dall'UDACE, che gareggia come podista amatoriale e che giusto domenica scorsa si è classificato secondo nella Cinque Mulini amatoriale, dando filo da torcere all'affermatissimo master Marco Brambilla. Io che ero alla Cinque Mulini e che ancora non sapevo della schedatura per doping del secondo, Sig. Gaetano Civiello (Tommy Sport), commentavo la gara con un amico e ci chiedevamo come potesse un tizio così lontano dal proprio peso forma tenere il passo di Brambilla... Illazioni di scarso rilievo tecnico a parte, la questione resta aperta e scottante.

Un nutrito gruppo di runners - il cui capofila ha già rivolto alle autorità competenti le domande che io pongo in questo pezzo - sta meditando una protesta collettiva in occasione della prossima tappa del "Brianzolo di cross", in forma di rifiuto collegiale a prendere il via in presenza dell'amatore dopato. Per la prima volta sento che le mie piccole battaglie non restano inascoltate, se gli amici amatori si sono rivolti a me per questo caso: evidentemente la presa di coscienza delle magagne del nostro amato sport si fa collettiva.

Siccome non mi piace sputar sentenze in maniera gratuita, riporto la massima fonte normativa in tema di scorciatoie agonistiche: il "World Anti-Doping Code" della WADA (World Anti-Doping Agency), nella sua versione in vigore dal 1 gennaio 2009, che sostituisce quella datata 2003. Entrambe sono reperibili online (non in Italiano, ahinoi!) tramite www.wada-ama.org; a margine dell'articolo riporto i link utili.

Credo che il Codice Anti-Doping chiarisca la questione in senso negativo. In breve - sebbene io non mi arroghi l'infallibilità dell'interpete legislativo - posso affermare che: l'atleta che sia temporaneamente o definitivamente soggetto a sanzione per violazione della normativa anti-doping lo è per qualsiasi specialità compresa nell'attività di federazioni afferenti al Comitato Olimpico.

Petrei non può gareggiare nel ciclismo, nemmeno amatoriale. Se gli piace andare in bici o correre o sciare lo faccia da privato cittadino, fintantoché non abbia scontato la pena comminatagli. Civiello metta le scarpette da running nel parco dietro casa. Ben Johnson non andò a spingere il Bob canadese quando fu squalificato e gli fu tolto il record mondiale sui 100m...

Ho appena finito di leggere un libro che è la memoria storica della via italiana allo sport pulito: "Campioni Senza Valore" di Sandro Donati. Una testimonianza che gli atleti della mia età non possono ignorare per vivere consapevolmente nell'ambiente dell'atletica nostrana. I ragazzi che hanno iniziato a correre negli anni '90 hanno idoli che talvolta si rivelano falsi miti, letteralmente "gonfiati". Ma questo è il prossimo capitolo.

Per la precisione e per lo sfizio di esercitare il mio inglese, traduco gli articoli e le postille rilevanti a chiarire la situazione sin qui discussa. Naturalmente mi aspetto che interventi critici o di sostegno vengano rivolti alla mia persona o alla collettività in maniera trasparente, alla luce del sole. Ritengo che il tempo delle trame negli angoli oscuri della Federazione o di società in malafede sia finito.


Sentenza sul caso Petrei: http://www.coni.it/fileadmin/Decisioni_gui/PETREI_sentenza.pdf
Elenco degli squalificati UDACE-CSAIN: http://www.udace.it/index.php?mod=udace&pag=cad
World Anti-Doping Code (in inglese): http://www.wada-ama.org/rtecontent/document/code_v2009_En.pdf
Conformità della normativa CONI rispetto a quella WADA: http://coni.it/fileadmin/antidoping/coni_rules_in_line_5jan09.pdf


Appendice Uno: definizioni.

Sanzioni per violazioni del regolamento antidoping: una violazione del regolamento antidoping, commessa da un Atleta o da altra Persona sanzionabile come segue:

(a) INVALIDAZIONE: significa che i risultati ottenuti dall'Atleta in una determinata competizione o in un dato evento sportivo vengono invalidati, con le relative conseguenze inclusa la perdita di medaglie, punti e premi;

(b) SQUALIFICA: significa che l'Atleta o altra Persona non può partecipare per un dato periodo di tempo ad alcuna competizione o ad altra attività, né ricevere alcun finanziamento, secondo quanto prescritto nell'Articolo 10.9;

(c) SOSPENSIONE PROVVISORIA: significa che l'Atleta o altra Persona non possono partecipare temporaneamente ad alcuna competizione in attesa della sentenza finale che verrà presa nel dibattimento condotto in base all'Articolo 8 (Diritto a un equo dibattimento).

 

Firmatari: gli enti che hanno sottoscritto ed accettato di rispettare il Codice, inclusi il Comitato Olimpico Internazionale, le Federazioni Internazionali, il Comitato Paralimpico Internazionale, i Comitati Olimpici Nazionali, i Comitati Paralimpici Nazionali, le Organizzazioni di eventi importanti, le Organizzazioni Antidoping Nazionali e la WADA.


[...]

Art. 10.10 - Status durante la squalifica
Art. 10.10.1 - Divieto di partecipazione durante la squalifica

Nessun atleta o altra persona squalificata può - nel periodo della squalifica - partecipare in alcun modo a competizioni o attività (salvo programmi autorizzati di educazione all'anti-doping o di riabilitazione) autorizzate o organizzate da qualsiasi firmatario e organizzazione membro del firmatario, o a competizioni autorizzate o organizzate da qualsivoglia lega professionale o da qualsivoglia organizzazione di eventi sportivi di livello internazionale o nazionale.

Un atleta o altra persona soggetta a una squalifica di durata superiore ai 4 anni può, dopo che siano trascorsi i primi 4 anni della squalifica, prendere parte a eventi sportivi locali in sport diversi da quello in cui l'atleta o altra persoina violò le norme anti-doping, ma esclusivamente se l'evento sportivo locale non è di un livello tale da qualificare l'atleta o altra persona direttamente o indirettamente a competere in (o accumulare punti per) un campionato nazionale o in un evento internazionale. Un atleta o altra persona soggetto a squalifica deve rimanere a disposizione per controlli anti-doping.

[Commento all'art. 10.10.1: per esempio, un atleta squalificato non può prendere parte a raduni, esibizioni o allenamenti organizzati dalla propria Federazione Nazionale o da una squadra membro di tale Federazione. Inoltre, un atleta squalificato non può competere in una lega professionistica non-firmataria (es. National Hockey League, National Basketball Association, etc.), in eventi organizzati da un'organizzazione di eventi internazionali non-firmataria senza incorrere nelle conseguenze previste all'art. 10.10.2. Sanzioni comminate per uno sport sono riconosciute anche per altri sport (ved. art. 15.4 sul Mutuo Riconoscimento).]

Art. 10.10.2 - Violazione del divieto di partecipazione durante la squalifica
Qualora un atleta o altra persona squalificata violi il divieto di partecipazione durante la squalifica descritto nell'art. 10.10.1, incorrerà nell'invalidazione dei risultati ottenuti in occasione della violazione e il periodo di squalifica originariamente impostogli ricomincerà con identica durata a partire dalla data della nuova violazione. [...]

 

Note conclusive dell'autore: interpretando il regolamento WADA mi sembra che ogni qualvolta il Sig. Petrei partecipi ad una competizione ciclistica il suo risultato debba essere annullato e la squalifica biennale cui è soggeto debba essere rinnovata.
Altresì, il signore che si è classificato secondo nella Cinque Mulini andrebbe depennato dalla classifica, così come dovrebbe essere escluso dal Brianzolo di cross. La sua squalifica a tempo indeterminato non è invece prorogabile post-mortem ;-)

 

Tito Tiberti