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Alessandro Grando - ASD Mondadori

E’ Domenica. Mi sono alzato presto, stamattina. L’appuntamento era per le 6,30 (abbondanti …), con l’amico e “maestro” Renato per un medio-lungo, in vista della Turinmarathon. Mi reco da lui in bici e  l’aria fresca che mi gira attorno, per converso, mi fa pensare alla caldissima serata di venerdì in quel di Soave. Era in programma la Enotturna, circuito micidiale di 3 km da fare 2 volte con salite da brivido anche se non lunghe.

Alla partenza, le roventi pietre del selciato e delle antiche mura, già ci chiedevano un copioso contributo idrosalino, prima ancora di aver mosso un passo. Eravamo in 200 e più, ma per qualche mi sono sentito fuori posto e solo: da tempo non partecipavo ad una corta, in salita non valgo un …piffero, il caldo mi uccide. Immerso nei miei pensieri, meditando casomai un onorevole ritiro dopo il primo giro, quasi non sento lo sparo e parto da dietro senza sapere a quale cavolo di ritmo mettermi.

Ci pensa la massa a tirarmi dentro e la prima salita riesco a correrla, non mi accorgo e tiro fino ad affrontare la seconda, lunga e  ri-pi-dis-si-ma. Pianino corro anche quella e pure lo strappetto successivo fino al ristoro. Bevo e mi lancio sulla discesa che segue e che ci immette nei vicoletti del paese. Stretti e tortuosi, mettono a prova muscoli e caviglie, ma tutto fa allenamento e si va avanti col caldo afoso che non molla. Va bene, benissimo anzi,  anche il secondo giro.

Cammino qualche tratto delle salite, ma appena posso corro e mi meraviglio per non essere ancora scoppiato. Il tratto fuori le mura è illuminato con fiaccole, bella e suggestiva idea. Sono al traguardo assieme al maestro, accaldatissimo ma contentissimo  per la mia onorevole ed insperata prestazione, per il bel percorso e per la rodata organizzazione degli amici del “Valdalpone” che hanno pensato a tutto. Acqua fresca, anguria e  pasta, mentre vanno in scena le premiazioni. Cavolo, salgo sul palco anch’io … per la premiazione di gruppo. Mi fanno la foto con le bottiglie di vino Soave in mano. Ho vinto davvero, allora! Ho vinto la titubanza, ho vinto il caldone, ho vinto le salite. Che seratona, torrrr…ida !

A questo pensavo mentre con Renato ci siamo avviati per i 22 km, lungo le ombrose e fresche ciclabili di Borgo Venezia/ S. Martino B.A, attorniati da un limpido panorama sul Baldo e Lessinia, ma anche con vista su rifiuti criminalmente abbandonati qua e la. Le gambe forse non avevano ancora smaltito completamente l’acido lattico, ma abbiamo completato il programma. Certo, col fresco si corre bene ma il ricordo delle salite domate a 35 e più gradi me lo cullerò per un pò, di sicuro. Grazie, Soave!

P.S. Sono sempre più piacevolmente sorpreso ed ammirato per la quantità e la qualità atletica delle donne in gara. Vanno come treni. Complimenti, ragazze.

Alessandro Grando,   Verona 28/08/2011.