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Io sono più adrenalinico del gruppo e il fatto di fare una gara competitiva mi stimola. Non sono lungimirante come loro e la considero una corsa fine a se stessa. Ci penso tutta la settimana. Non voglio battere nessuno, sia chiaro, ma è una gara con me stesso. 

Come stabilito dal programma consegnatoci dal nostro capitano Papo Bendinelli qualche mese fa e in occasione della presenza, per le vacanze di PASQUA, del suo vice Stefano Ponte, ci siamo iscritti alla mezza di Villafranca. Non siamo ancora al completo, manca il quarto moschettiere Matteo ancora alle prese con un inverno terribile per via di bacilli e batteri. Speriamo che col caldo riporti la sua spada, anzi le sue piume, di fianco alle nostre per ricompattare il quartetto piumato.

Papo e Stefano decidono di andare alla partenza in bicicletta, ma all'alba piove e quindi c' è un rapido cambio di programma. Stefano ci passa a prendere in macchina e riusciamo, prima di partire, a scambiare due parole su sensazioni fisiche e sul come impostare la corsa. Capisco che per i miei due compagni queste sono tutte tappe di avvicinamento all' iron man che faremo a fine settembre ( io e Matteo faremo il mezzo). Io sono più adrenalinico e il fatto di fare una gara competitiva mi stimola. Non sono lungimirante come loro e la considero una corsa fine a se stessa. Ci penso tutta la settimana. Non voglio battere nessuno, sia chiaro, ma è una gara con me stesso. So che dopo la maratona di Verona ho corso pochissimo per via dell'infortunio al ginocchio, ma ho il desiderio di restare sotto l' ora e quaranta.

Papo vuole partire a 5 e 20 e poi aumentare il ritmo dopo qualche chilometro. Io decido di partire a 4 e 45 e capire strada facendo la mia condizione.

Il cielo scuro che alle 8 minacciava pioggia, si apre lentamente e fa spazio ad un caldo sole. Ci liberiamo di spolverini e cappelli e dopo un accurato riscaldamento ci prepariamo al via.

Partiamo quasi in seicento corridori. Controllo il mio Garmin che mi da il passo istantaneo e scopro che sto andando più veloce di quanto pensavo, ma non di molto 4 e 20 al chilometro. Mi volto a cercare gli altri. Sento Stefano imprecare per l' andatura troppo alta, poi lo perdo, ma voglio tentare di mantenere il mio ritmo, pensando che al limite mi raggiungono più avanti. Al quarto km mi supera una ragazza alta un po' ingobbita, paonazza in viso, che sembra fare una fatica bestiale. Penso che il suo ritmo sia alla mia portata, ma dopo un po', per non scoppiare, rallento. Mi rendo conto che chi partecipa alle mezze maratone va veramente forte. Nonostante il mio ritmo sia sui 4 e 40 non supero nessuno.

Mi raggiunge un mio compaesano Nicola Zenorini e facciamo qualche chilometro insieme. Scopro che è il più famoso podista veronese. Ad ogni incrocio e ad ogni ristoro tutti e soprattutto tutte, lo acclamano e lo incitano, si sente solo urlare il suo nome. Gli faccio i complimenti per la notorietà e poi mi stacco. "Evidentemente tutto questo tifo lo ha stimolato ad accelerare!"

Mi accorgo che se non ho un riferimento da seguire tendo a rallentare. Al primo ristoro dei 7 km non mi fermo e prendo una bottiglietta al volo. Raggiungo una ragazza bionda che riconosco ,non certo dal viso, averla seguita anche a Riva. Ha un passo corto con una cadenza elevata e viaggia ad un andatura anche a me congeniale, sempre sui 4 e 35/40 al km. Decido di seguirla.

Al dodicesimo km comincia lo sterrato e la salita che porta alla storica casa del tamburino sardo in mezzo ai vigneti nelle colline di Custoza. Mi sento ancora bene e in salita la bionda rallenta ed io supero un bel po' di persone. In cima c'è il ristoro e mi accorgo, dal clamore della gente, di aver raggiunto anche il "famoso" Nicola. La discesa non consente di accelerare. Sterrato disconnesso e fangoso consigliano massima prudenza.( L' infortunio al ginocchio mi era capitato in una situazione di percorso analoga).

Appena inizia l' asfalto riprendo un buon ritmo ma sono da solo. All' ultimo ristoro dei 17 km mi riprende Nicola e viaggio con lui fino ai 19. Nonostante l' ultimo km e mezzo lo faccio ai 4 e 30 non riesco a stargli dietro.
Ultimi 200 metri in volata e il Garmin segna 1h 37min e 59 sec. Ho le gambe a pezzi ma sono felice di aver chiuso sotto l'ora e quaranta. Aspetto Stefano che arriva dopo 5 min. Papo dopo 10. E' ancora pimpante e potrebbe fare altri tre giri.

 

Il percorso ondulato misto asfalto e sterrato mi è piaciuto molto. Certo non è da fare dei temponi ma a livello paesaggistico è molto bello.
Ottimo e abbondante anche il pasta party. Complimenti a tutti.

 

Un abbraccio Michele

 

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