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Sono molti i possibili protagonisti in grado di imprimere alla corsa il ritmo giusto per battere quel 2h07’53” stabilito nel 2008 dal keniano Duncan Kibet, che rappresenta il limite attuale.

milano city marathon

MILANO, 10 aprile 2010 - “E’ un gruppo di atleti importante, sia nei maschi che tra le ragazze. E dunque non è utopistico pensare di battere i record della gara in entrambe le categorie viste anche le caratteristiche del nuovo tracciato”. Così, alla vigilia della gara, gli organizzatori della Milano City Marathon sono venuti allo scoperto, svelando per la prima volta le loro intenzioni nel corso della cerimonia per la consegna dei pettorali ai top runners della maratona.

Sono molti i possibili protagonisti in grado di imprimere alla corsa il ritmo giusto per battere quel 2h07’53” stabilito nel 2008 dal keniano Duncan Kibet, che rappresenta il limite attuale. Tra le ragazze, invece, resiste dal 2002 il 2h24’59” stabilito da un’altra keniana, Margaret Okayo. In entrambe le edizioni partenza e arrivo erano stabilite in piazza Castello.

 

 

Il favorito numero uno è il keniano Charles Kamathi, 31enne della tribù Kikuyu, che nel 2001 trionfò ai Mondiali di Edmonton sui 10.000 metri, interrompendo il dominio dell’etiope Gebrselassie che durava da otto anni. Da due anni si dedica alla maratona, dopo aver esordito proprio a Milano nel 2007, e ha un primato personale di 2h07’33”. Il migliore dal punto di vista cronometrico è però il suo connazionale Robert Cheboror, anche lui 31enne, che nel 2004 ad Amsterdam vinse in 2h06’23”. A spingerli verso il grande tempo ci saranno le due lepri Solomon Bushendich e Barnabas Kosgei, che dovranno passare a metà gara in 1h03’45”.

Grande curiosità c’è anche per Reuben Kosgei, campione olimpico e mondiale dei 3.000 siepi tra il 2000 e il 2001, che cerca una seconda carriera sulla maratona. Lo scorso anno il 30enne keniano fu secondo a Firenze in 2h11’22”, qui correrà con il secondo gruppo guidato dalla lepre Emanuel Samal.

Dopo il successo del 2007 e il secondo posto del 2008, torna a Milano per vincere e correre forte Pamela Chepchumba, 31enne keniana. Tre anni fa all’Arco della Pace si impose in 2h25’36”, a soli 37” dal record della Okayo. Per lei e le prime atlete ci saranno due lepri, l’italiano Dereje Rabattoni e il keniano Paul Kipkemboi, che dovranno transitare a metà gara in 1h12’45”. La grande rivale della Chepchumba dovrebbe essere la giovane etiope Yeshimebet Tadesse Bifa, classe 1988, che tre mesi fa a Dubai corse in 2h27’45”.

Unica presenza italiana di rilievo quella di Marcella Mancini, che dopo le positive sensazioni dell’ultima Stramilano si sente pronta per un buon risultato.

“Gli allenamenti a San Benedetto hanno dato dei buoni riscontri, fisicamente sto bene, spero proprio che la gara di domani confermi queste buone sensazioni della vigilia” ha dichiarato l’atleta marchigiana, che vanta un record personale sulla maratona di 2h33’17” e che corse a Milano nel 2007, chiudendo al secondo posto in 2h35’00”.

A margine dell’ufficialità e della parte propriamente agonistica della cerimonia ufficiale, cui erano presenti – oltre ai top runners – molti dei personaggi che domani animeranno le staffette, non sono mancate altre ‘dichiarazioni d’intenti’ come quella dell’Assessore al Design, Moda ed Eventi del Comune di Milano, Giovanni Terzi, anima sin dall’inizio di questa nuova edizione della maratona milanese. “Obiettivo della nostra staffetta è quello di scendere sotto le 3h30” ha dichiarato “spero che anche per noi il nuovo percorso possa portare qualche beneficio”.

Ed Enzo De Caro, attore, che correrà domani con una delle staffette della charity Bambini Cardiopatici nel Mondo. “Noi siamo più realisti” ha commentato.”Arrivare prima dei camion della nettezza urbana che poi dovranno ripulire il percorso sarebbe la nostra vera vittoria”.