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Fino a un mese fa, nel vedere atleti con quei “calzettoni lunghi” rimanevo basito, non capivo il senso del loro utilizzo.

gianluca pasetto

“Sarà una questione estetica per il lancio di una nuova moda”. Era il pensiero che mi balenava in testa nell’osservare questo strano indumento nuovo ritrovato della scienza; “esibizionisti” altro termine per descrivere quelle persone. Non mi ero mai informato delle proprietà tecniche delle calze Booster, per questo facevo volare la mia fantasia. Dopo aver letto l’articolo di Simone Lamacchi su RunnerMan.Net dove descrive alcune caratteristiche delle calze e il loro largo uso in altri paesi...

... ho deciso di provarle. Il primo giorno che le ho usate, proprio in occasione di un “lavoro”, il risultato è stato molto buono. La prima sensazione è stata quella di calore, non l’ho gradita molto data la temperatura esterna che era superiore ai 25 gradi, ma poi iniziata la fatica questa sensazione è sparita. Mi è difficile dire quali sia stato il lavoro delle calze durante lo sforzo, mentre posso dire quali siano stati i benefici a fine delle ripetute e nei giorni successivi: i miei polpacci non avevano traccia di affaticamento.
Usate 2 giorni dopo alla mezza di Villafranca il risultato è stato che mentre i quadricipiti erano alquanto affaticati, le parti interessate dalle calze in perfette condizioni.

Non mi resta che condividere il consiglio di Simone di provarle!

Vi ricordo comunque che non sono le scarpe, le calze, o il completino leggero che vi fanno correre di più, ma il sacrificio di un allenamento costante, che diventa meno faticoso se l’abbigliamento e scarpe usati sono di qualità.

 

Un saluto a tutti

Gianluca Pasetto